mercoledì 17 ottobre 2012

Occorreva proprio abbattere....




Una Città ridotta in macerie” esordiscono il Partito Democratico; il Partito Socialista Italiano; Sinistra, Ecologia e Libertà, La Federazione della Sinistra; i movimenti civici ‘Riformisti e Democratici’ ed ‘Insieme per Sessa’ e l’Arci di Sessa Aurunca, che continuano:
“Il Sindaco Tommasino, ancora una volta, ha disatteso le promesse fatte in campagna elettorale. Infatti, nel suo programma si legge testualmente: “In modo prioritario saranno profuse impensabili energie per il risanamento di edifici di pregio di proprietà comunale………..…... Ci si riferisce, per esempio, al complesso ex ECA per un suo pregnante utilizzo sociale (scuola musicale, ospitalità pazienti portatori di handicap, spazi per giovani e/o bambini, ecc.).

Belle parole (e tali resteranno!) - continuano - considerato che una parte dei locali dell’ex ECA è stata abbattuta e non se ne conosce ancora né la motivazione né chi ha ordinato tale demolizione!! Ad una precisa richiesta del consigliere Ciro Marcigliano, che si è recato agli Uffici preposti per visionare gli atti e riceverne copia, ad oggi, ancora non è stato esibito alcun documento!!
Restano, dunque, un mistero le motivazioni che hanno indotto il Sindaco Tommasino a tale drastica scelta. E allora:
- Chi ha firmato l’ordinanza di abbattimento? E da chi è stata richiesta?
- I vigili del fuoco, intervenuti per la circostanza, hanno disposto la “messa insicurezza” e, come tale, un puntellamento oppure hanno disposto concretamente l’ “abbattimento” della struttura?
- E’ stato sottoscritto un piano tecnico per abbattere la struttura dell’EX ECA?
- E’ stata avvisata la Soprintendenza essendo un bene artistico vincolato?
- Atteso che esistono i motivi di somma urgenza, chi pagherà? Da quale capitolo di spesa si attingerà?
- L’Amministrazione sa che, anche in caso di somma urgenza, va seguita una procedura e che la legge non può essere discrezionale?
La conservazione e la valorizzazione dei beni culturali restano uno degli obiettivi del centrosinistra e perciò non possiamo, in alcun modo, accettare una simile scelta che non tiene conto né del valore della struttura né del significato storico e culturale che essa rappresenta.
Se poi ai problemi di ordine culturale si aggiungono quelli legati ad un evidente problema di viabilità dovuto all’inizio pressoché simultaneo di tanti lavori nel Centro Storico (tutti programmati dalle vecchie amministrazioni di centrosinistra, ovviamente!) ed ora anche all’interruzione al traffico di Via De Matricio, appare ancora più improvvida, improvvisata e priva di senso la scelta di abbattere la struttura dell’EX ECA che, non solo si trova nel Centro Storico di Sessa Aurunca, ma si pregia anche di un documentato valore artistico.
Forse, l’unica cosa che c’è da “abbattere” nella nostra Nobile Città – concludono - è l’Amministrazione Tommasino che evidenzia, ogni giorno di più, un palese distacco dalle problematiche dell’intero territorio comunale”.

Reazioni anche dal circolo Legambiente di Sessa Aurunca ‘Alfredo Petteruti’: “ “A.G.P.(Ave Gratia Plena)” 1595. Questa data ancora si legge su un portale, testimonianza di un edificio preesistente a quello del XVIII secolo, noto come ex ECA, annesso alla chiesa dell’Annunziata. Il portale, per ora, è scampato all’abbattimento cui sono stati sottoposti i resti dell’ex ECA e, ci auguriamo che venga salvato. Il saluto alla Vergine oggi affonda sotto un mantello di calcinacci, perché………” Commenta Giulia Casella che continua:
“C’era una volta, anzi c’erano, tre progetti.
Il primo risalente alla fine degli anni ’80 con l’amministrazione Consales, quando l’assessore ai Lavori Pubblici Emilio Galletta presentò il progetto di un teatro da costruire proprio in quell’area. Il progetto, approvato dalla Regione Campania, ottenne un finanziamento di £ 1miliardo e 500 milioni. Ma l’ingegnere capo ritenne di dover utilizzare le somme stanziate per rafforzare le fondamenta con palificazioni adeguate che sarebbero dovute servire a sostenere la struttura progettata.
Il secondo risalente al 2006-07 con l’amministrazione Meschinelli. Nella Sala Consiliare venne presentato il progetto di un auditorium. Bellissimo anche questo progetto al quale l’assessore regionale Di Lello, presente alla manifestazione con il consigliere regionale Oliviero, assicurò un finanziamento di oltre un milione di euro annegato miseramente in un conflitto sorto con la Soprintendenza.
Il terzo, noto solo come una manifestazione d’intenti del sindaco Tommasino che, nel suo programma scriveva di voler profondere impensabili energie per l’utilizzo sociale dell’ex ECA come scuola musicale, ospitalità di portatori di handicap, spazi per giovani e bambini ecc.
Questo di tanta speme oggi mi resta, dopo decenni di attesa. Ed è, purtroppo, una storia che si ripete come quella del centro sportivo di via Fasani, o quella della struttura del monastero di S. Stefano.
La miopia sta nel non sapere, o volere, ravvisare nella tutela del nostro patrimonio architettonico, archeologico, naturalistico, agricolo quello che è il solo volano di una economia di alto valore culturale oltre che occupazionale che, questa si, darebbe luogo a quella crescita di cui tanto si parla senza che nessuno abbia il coraggio, la fantasia, l’immaginazione per realizzare una svolta epocale.
L’estrema offesa - conclude Casella - sarebbe quella di voler creare, nell’area abbattuta, un parcheggio, come ventilato da qualche parte, e dare così spazio, è il caso di dire, all’eterna supremazia delle macchine e non all’uomo e ai valori culturali di cui è portatore”.
articolo tratto da interno 18

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