lunedì 31 dicembre 2012

I RISULTATI DELLE PRIMARIE DI SEL A SESSA AURUNCA PER CAMERA E SENATO

SENATO

Votanti 566

Voti validi 566

Bianche 0

Nulle 0

Lista maschile

IANNIELLO FILIPPO 562

CALABRESE VINCENZO 2

COPPETO MARIO 1

DE CRISTOFARO PEPPE 1

Lista femminile

CASTELLANO ANTONELLA 128

TROISI PIERINA VITTORIA 36

PINTO ERMINIA 2

CIANCIULLI MARIA 2

MASTANDREA FLORIANA 1

FANELLI STEFANIA 1




CAMERA

Votanti 547

Voti validi 518

Bianche 25

Nulle 4

Lista maschile

GOLINO ANGELO 431

FALCO ENZO 46

TROIANO GIOVANNI 2

RAGOSTA MICHELE 1

GIORDANO GIANCARLO 1

ROSANIA GERARDO 1

Lista femminile

PAGANO MARIA 447

FELICI MARIA GUGLIELMINA 3

MARINARO RITA 2

GIORDANO MARIELLA 1

VALENTINO MARIA GRAZIA 1


I RISULTATI DELLE PRIMARIE IN CAMPANIA PER SCEGLIERE I CANDIDATI A CAMERA E SENATO



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domenica 16 dicembre 2012

EX ECA: CHIESTE LE DIMISSIONI DELL' ASS. LORENZO DI IORIO

I



COMUNICATO STAMPA

Il giorno 15 ottobre, dopo presunte segnalazioni da parte di cittadini non meglio identificati circa lo stato di pericolosità dell’edificio ex Eca di via Taddeo de Matricio e dopo un sopralluogo da parte dei vigili del fuoco, l’Amministrazione disponeva la demolizione di una parte consistente dell’edificio adducendo come motivazione la necessità di tutelare la pubblica incolumità messa a rischio dal pericolo di un imminente crollo.
I lavori venivano affidati con procedura di somma urgenza alla ditta “Edil Carmine sas di Olibano Ferdinando & C.” che, nel pomeriggio dello stesso giorno, provvedeva all’effettivo abbattimento dello stabile. (Costo dell’operazione, come da recente determina, circa 6000 euro !). Nonostante le vibrate proteste di molti cittadini e l’immediata reazione dei consiglieri comunali Messa e Marcigliano, nei giorni successivi si provvedeva anche alla rimozione delle “macerie” che venivano presumibilmente trasferite in discarica rendendo così di fatto impossibile un parziale recupero del materiale originario di costruzione nonché approfondite indagini sullo stato dell’edificio.
Dopo oltre quaranta giorni di reiterate richieste da parte dei suddetti consiglieri comunali, finalmente veniva reso noto il verbale di somma urgenza con il quale l’intera operazione veniva autorizzata. In tale documento tra l’altro si legge che l’adozione di azioni di “messa in sicurezza” (che ovviamente non significa demolizione) erano “evidenziate anche dal verbale di sopralluogo dei vigili del fuoco intervenuti sul posto”. Appare del tutto ovvio che se si volessero abbattere tutti gli edifici storici della nostra città che richiedono lavori di “messa in sicurezza”, la nostra amata Sessa sarebbe trasformata in poco tempo in un cumulo di macerie. Purtroppo ciò che il tempo, la vetustà degli edifici, le bombe della seconda guerra mondiale, l’incuria della cosa pubblica, la crisi economica e, in ultimo, la mancanza di una cultura della salvaguardia e della valorizzazione dei beni culturali non sono riuscite a fare nel corso dei decenni, l’impeto distruttivo e demolitorio dell’assessore ai Lavori Pubblici (non alle Demolizioni per fini Privati) Lorenzo Di Iorio ha realizzato in poche ore.
L’abbattimento di buona parte dell’edificio, infatti, ha deturpato una delle piazze storiche della città centrata sulla facciata della Chiesa dell’Annunziata, ha letteralmente “gettato per strada” alcune famiglie e rischia di aprire un contenzioso giudiziario che è destinato a durare anni, senza contare il costo complessivo di tutta l’operazione.
Credevamo, sbagliando, che tutto ciò fosse sufficiente a descrivere l’incompetenza, la superficialità e le fin troppo evidenti intenzioni (detto con chiarezza: un uso arbitrario e speculativo del luogo finalmente liberato da quel “vecchio” e “cadente” edificio) di chi aveva promosso l’operazione. Purtroppo non era così. Sempre nel citato verbale del 15 ottobre si leggeva, infatti, che l’edificio “non risulta sottoposto ad alcun vincolo monumentale ai sensi della parte seconda del D.Lgs. 42/2004, in quanto non incluso nell’elenco degli immobili vincolati reso disponibile dalla competente Soprintendenza ai Beni Culturali ed agli atti del Comune”. Ebbene, sollecitata anche dai nostri consiglieri comunali, in data 20 novembre (ma il documento, dopo una lunga resistenza da parte dell’Amministrazione, è stato reso noto solo pochi giorni orsono) la stessa Soprintendenza ha inviato all’Amministrazione Comunale e per conoscenza alla Procura della Repubblica di Santa Maria C.V. e al Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli una durissima nota avente per oggetto “OPERE ILLECITE E ORDINE DI REINTEGRAZIONE AI SENSI DEGLI ARTT. 160 E 169 DEL D. Lgs. 4272004”.
Nella nota in questione viene precisato che:
1) “l’immobile denominato Ex Eca di proprietà comunale è sottoposto a tutela diretta ai sensi dell’art. 10 comma 1 del D. Lgs 42/2004” smentendo categoricamente e clamorosamente quanto sostenuto nel verbale che autorizzava la demolizione dell’edificio;
2) “ già a partire dall’anno 1984 sono stati avviati numerosi procedimenti miranti ad ottenere l’autorizzazione per l’abbattimento del fabbricato, tutti conclusi con parere contrario di questo ufficio”;
3) “in data 7 novembre 2008 era stato autorizzato, da parte di questo ufficio, un progetto che prevedeva il recupero del manufatto per la realizzazione di un auditorium”. Tale richiesta, mirante a salvaguardare il bene monumentale e ad arricchirlo rendendolo disponibile alla pubblica fruizione come auditorium, era, è bene ricordarlo, stata avanzata dalle Amministrazioni di centrosinistra che, in tal modo, recepivano una felice intuizione che risale addirittura ai primi anni Ottanta, successiva di poco cioè agli eventi sismici che avevano in parte reso inagibile l’edificio. Appare chiaro che, nell’ottica dell’attuale Amministrazione un “bel parcheggio” è assolutamente da preferirsi ad un locale destinato alla cultura, alle arti ed alla bellezza ! Ma il sindaco Tommasino non aveva dichiarato in campagna elettorale che “In modo prioritario saranno profuse energie per il risanamento di edifici di pregio di proprietà comunale……. a cominciare dal complesso ex Eca per un suo pregnante (?) utilizzo sociale.” ? Forse il Sindaco non sapeva all’epoca di dover fare i conti con le velleità del costruttore/distruttore Di Iorio sempre più convinto del suo ruolo primario in seno all’Amministrazione!
4) “l’eventuale intervento di abbattimento doveva essere preceduto da autorizzazione del superiore Ministero … mentre eventuali interventi di urgenza dovevano essere limitati alle opere di presidio e salvaguardia della pubblica e privata incolumità ed al rischio della perdita del bene culturale”. Ora noi comprendiamo molto bene che per gli epigoni del ministro Tremonti la cultura non si mangia ed un bene è solo quello che si può monetizzare immediatamente, ma per chi ha a cuore veramente il BENE COMUNE, il patrimonio storico-monumentale rappresenta non solo la conservazione della memoria collettiva ma anche, e soprattutto, la primaria fonte economica su cui investire per il futuro del nostro Paese.
In conclusione la valutazione dell’intera vicenda da parte dei partiti del centrosinistra è che essa rappresenta la sintesi di due anni di Amministrazione caratterizzati da una considerazione privatistica della cosa pubblica e da una dilapidazione del denaro dei cittadini.
Ci chiediamo infatti:
  • chi ripagherà lo sperpero di pubblico denaro necessario (dopo quello dovuto per la demolizione) a “reintegrare lo stato originario dell’edificio” come ordinato dalla Soprintendenza?
  • Chi si assumerà la responsabilità di quanto accaduto ?
Certo la magistratura e le forze dell’ordine chiariranno le eventuali omissioni ed indebite accelerazioni di carattere amministrativo, ma già oggi sono chiare le responsabilità politiche di chi questa scellerata operazione ha fortemente voluto e pubblicamente diretto nella giornata del 15 ottobre: l’assessore ai Lavori Pubblici Lorenzo Di Iorio di cui la coalizione Sessa Bene Comune chiede le immediate dimissioni. Se ciò non si dovesse verificare pur dinanzi a fatti così gravi e sconcertanti sarà allora evidente che lo stesso Sindaco Tommasino dovrà assumersi la responsabilità morale e politica di quanto accaduto
SESSA BENE COMUNE (PSI – PD – SEL)