domenica 24 febbraio 2013

Sel, Ianniello: "Cerco di dare voce a quelli che non hanno












Filippo Ianniello, coordinatore cittadino del circolo di Sinistra, Ecologia e Libertà di Sessa Aurunca e candidato al Senato della Reppublica, poco dopo la chiusura della campagna elettorale, tenutasi ieri, a Casal di Principe, ha risposto ad alcune nostre domande.



Il 31 gennaio 2011 nasce il circolo locale Sinistra, Ecologia e Libertà a Sessa Aurunca, da qui il tesseramento, dopo pochi mesi le elezioni amministrative, diverse battaglie che il circolo ha portato avanti sul territorio, le primarie ed infine la candidatura del coordinatore cittadino, come unico referente della federazione casertana, al Senato. Se l'aspettava tutto ciò?
Io non avevo nessuna idea che la strada, in così breve tempo, sarebbe stata così lunga e difficile da percorrere. Effettivamente, come ha già ricordato lei, una serie di appuntamenti anche importanti hanno visto il nostro circolo crescere continuamente. Se mi aspettavo che in due anni la nostra iniziativa avesse avuto una risonanza così vasta, un eco così importante, onestamente no. Sono stati i risultati di un lavoro duro che comunque ci ha qualificato non solo a Sessa Aurunca ma anche in provincia di Caserta come persone particolarmente attente al modo di far politica che cerca di essere vicino alle persone, alle esigenze reali del territorio e che, per questo, sta raccogliendo consensi anche al di la delle nostre aspettative. Un dato per tutti, alle primarie, la percentuale raccolta da Vendola a Sessa Aurunca è stata la più alta di tutta la regione Campania. Credo che questo dato abbia influito e non poco nella decisione che ovviamente mi onora di rappresentare la federazione provinciale alle prossime elezioni politiche al Senato. Lo stesso risultato ottenuto sul mio nome alle primarie, 2500 voti di preferenze che non sono pochi considerando che ci confrontavamo con provincie come Salerno, che sono assai più quotate della nostra, è un risultato lusinghiero che ci fa anche ben sperare per il risultato elettorale.

"Ognuno di noi è chiamato a fare la sua parte e a destinare il proprio impegno e la propria disponibilità al bene comune" si legge nel suo programma, in che modo intende intervenire?
Io credo che ognuno di noi abbia una storia e che le storie parlino più delle nostre parole in campagna elettorale. Sono impegnato nell'attività politica e sociale di questo territorio fin da giovane ed ho sempre cercato di mettere il mio tempo, la mia discreta intelligenza ma, soprattutto, la mia determinazione a stare dalla parte dei giusti. Ho scritto nel mio programma: "Cerco di dare voce a quelli che non hanno voce o che oggi pensano che urlare siano l'unico modo per parlare". Io vengo da una storia, quella della sinistra italiana, in cui stare vicino alle esigenze delle classi popolari, degli emarginati, degli ultimi, significa anche avere la capacità di tradurre tutto questo in un'azione di governo. Governo che oggi riguarda l'elezioni politiche e quindi le prospettive nazionali ma che noi crediamo debba guardare al governo soprattutto di questo territorio che ha bisogno veramente di una classe politica che sia fatta di competenze, di capacità ma, soprattutto, di tanta disponibilità a dedicare la propria attività al bene comune.

Uno dei punti del suo programma è rivolto alla Costituzione, al "rispetto sostanziale" di questa. Crede che oggi la Carta costituzionale sia in pericolo?
La Carta costituzionale è in pericolo sempre. Parafrasando quello che diceva un grande intellettuale del secolo scorso, René, parlando della Nazione, la Costituzione è un plebiscito di tutti i giorni, soprattutto le giovani generazioni debbono avere la capacità di riconoscere nei valori costituzionali i valori di riferimento. La Costituzione non è in pericolo, la Costituzione semplicemente negli ultimi anni ha fatto da sottofondo, spesso dimenticato, ad una azione quotidiana di smantellamento, operata soprattutto da Berlusconi ma da quello che io definiscono il fenomeno del berlusconismo, fenomeno ancora più inquietante che noi dovremo combattere ancora per anni anche quando il cavaliere non sarà più un protagonista della vita politica. Bisogna rilanciare l'idea di una Repubblica fondata sul lavoro, bisogna rilanciare, ogni giorno, l'idea di una uguaglianza possibile che non significa egualitarismo ma significa ripartire da quello che è il dettato della Costituzione. Pari opportunità per tutti affinché poi ognuno, in base alle proprie capacità possa realizzare i suoi sogni, le sue attese, le sue aspettative nella vita e nella società.
Qual è la priorità assoluta della sua candidatura?
Io penso che se si potessi sintetizzare il mio programma in tre parole direi:lavoro, lavoro, lavoro.
Lavoro per i giovani che non hanno oggi nessuna prospettiva e nessuna speranza di poter guardare al futuro con quella serenità con la quale gli uomini e le donne della mia generazione potevano immaginare un percorso di vita e di esistenza.
Lavoro per quelle persone che oggi si trovano escluse dal mercato del lavoro a 50 anni e non hanno alcuna possibilità di rientrarvi e poi la terza grande emergenza è il lavoro femminile: troppe donne oggi o non lavorano o lavorano in nero o sono sotto-pagate. Io penso che invece che il futuro del nostro Paese passi attraverso una piena occupazione delle donne e degli uomini. Senza lavoro non c'è futuro e non c'è libertà, non c'è democrazia.




Ha scelto di chiudere la sua campagna elettorale a Casal di Principe, perché proprio questa Città?
Ho deciso, Insieme a tutti i compagni della federazione provinciale di Caserta, di chiudere la mia campagna elettorale a Casal di Principe. Una scelta indubbiamente simbolica, Casal di Principe è il simbolo non solo della camorra militare, quella di Sandokan, ma anche di quella che io definisco 'la camorra in doppio petto' quella che prima con Nicola Cosentino, oggi con Luigi Cesaro, è tutt'altro che scomparsa dall'agone politico del nostro territorio. Quindi il primo nemico da sconfiggere è quella zona grigia. Io non entro nel merito delle accuse rivolte a Cosentino o a Cesaro ma dico che c'è una zona grigia nella vita politica della Campania che è il vero humus dentro cui la camorra militare compie i suoi affari, uccide e contemporaneamente devasta il territorio. Secondo appuntamento, sempre della chiusura è stata la cena che abbiamo organizzato nel ristorante di Peppe Pagano, giovane coraggioso, che a San Cipriano d'Aversa, in un bene sequestrato alla camorra, ha aperto un ristorante che si chiama provocatoriamente NCO, Nuova Cucina Organizzata.


Lotta a tutte le mafie, circolo intitolato alla memoria di Angelo Vassallo, come intende portare avanti avanti questa battaglia?

Innanzi tutto l'onestà nei comportamenti, la trasparenza delle decisioni da assumere, la necessità di tenere sempre vigile la sezione. Ovviamente affidando alla Magistratura ed alle forze dell'ordine il rispetto della legge e della legalità. Ma la classe politica ha una responsabilità enorme che è quella di evitare ogni forma di contiguità ed anche ogni sospetto, anche il più lontano, che tra l'attività politica e gli interessi del malaffare ci possa essere una qualche forma di interferenza e quindi la lotta alle mafie si conduce innanzitutto nel rispetto della legalità, della buona amministrazione e della trasparenza. Voglio aggiungete che ho aderito con entusiasmo all'invito di don Luigi Ciotti, presidente di Libera, a sottoscrivere un appello che potranno ritrovare tutti sul sito www.riparteilfuturo.it in cui tutti i candidati che, appunto, hanno aderito a questo appello contro la corruzione, hanno messo online anche la propria situazione patrimoniale e reddituale. Io credo che chi si propone in un incarico di così grande responsabilità, quale quella di rappresentante del popolo, debba anche parlar chiaro, sin da subito, su quelle che sono anche le sue intenzioni e le sue condizioni personali. Io vivo del mio lavoro da sempre e la politica non è un mestiere ma è un servizio. Il nostro indimenticato vescovo Nogaro diceva, io sono grato a Nogaro perchè lo considero uno dei miei maestri umani e politici, che non c'è mestiere più nobile e più disinteressato che appunto il servizio alla comunità attraverso la politica ed a questo intendo attenermi.


Cosa si aspetta da queste elezioni?
Mi aspetto un buon risultato per Sel perchè credo che un buon risultato per Sinistra, Ecologia e Libertà sia, oggi, l'unica vera alternativa alla possibilità che in teoria esiste di un governo che possa in qualche modo vedere la tentazione, anche da parte del Partito Democratico, di riaprire il discorso con Monti, che invece a mio giudizio, a giudizio del partito che rappresento, è un tipo di collaborazione che almeno sul piano dell'azione di governo noi crediamo non abbia nessuna possibilità di realizzarsi e questo potrà accadere solo se Sel otterrà un grosso risultato. Per quanto mi riguarda un buon risultato della mia candidatura significa dare autorevolezza a questo territorio ed a prescindere dalla mia elezione o non, sono consapevole che è molto complessa e molto difficile da realizzarsi, però sono anche consapevole che un buon risultato potrà dare a me la possibilità di essere un interlocutore credibile ed autorevole nei confronti di chi a livello nazionale rappresenterà il nostro partito.

articolo tratto da "interno 18"

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