lunedì 29 ottobre 2012

Sicilia, nessun trionfalismo

 




Trovo imbarazzante un certo tono trionfalistico di chi commenta il voto siciliano omettendo alcuni piccoli particolari. Quando l'astensionismo supera la metà dell'elettorato vuol dire che la politica nel suo complesso è finita in un buco nero. Quando il presidente eletto, a cui faccio gli auguri, è stato votato da poco più del 10% degli elettori siciliani vuol dire che la legittimazione democratica è assai fragile.
Che abbia vinto un'alleanza incentrata sull'Udc non credo rappresenti una storica discontinuità nella Sicilia dei Cuffaro e Lombardo.
Ed è quantomeno risibile immaginare che la vicenda siciliana possa diventare il laboratorio dell'Italia futura. Noi siamo impegnati a costruire una coalizione di centrosinistra che si affermi nel Paese alle prossime elezioni e che sia capace di battere il populismo, e di dare speranze concrete alle giovani generazioni, di segnare un'alternativa reale dopo il ventennio berlusconiano.
Per chi ha scelto la strada della testimonianza e della non compromissione forse il destino era segnato, ma talvolta bisogna avere davvero il coraggio di andare contro la corrente quando la corrente è torbida e melmosa.
Ringrazio Giovanna Marano e Claudio Fava per l'impegno e la passione che hanno messo in questa campagna: il loro è stato un gesto d'amore per la Sicilia.
Ai nuovi governanti toccherà ora chiedere spiegazioni ai vecchi governanti (che magari saranno nella stessa maggioranza) sulla voragine economica, finanziaria e morale in cui si è smarrita la Sicilia.
nichi vendola

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