
Trovo imbarazzante un certo tono trionfalistico di chi commenta il voto siciliano omettendo alcuni piccoli particolari. Quando l'astensionismo supera la metà dell'elettorato vuol dire che la politica nel suo complesso è finita in un buco nero. Quando il presidente eletto, a cui faccio gli auguri, è stato votato da poco più del 10% degli elettori siciliani vuol dire che la legittimazione democratica è assai fragile.
Che abbia vinto un'alleanza incentrata sull'Udc non credo rappresenti una storica discontinuità nella Sicilia dei Cuffaro e Lombardo.
Ed è quantomeno risibile immaginare che la vicenda siciliana possa diventare il laboratorio dell'Italia futura. Noi siamo impegnati a costruire una coalizione di centrosinistra che si affermi nel Paese alle prossime elezioni e che sia capace di battere il populismo, e di dare speranze concrete alle giovani generazioni, di segnare un'alternativa reale dopo il ventennio berlusconiano.
Per chi ha scelto la strada della testimonianza e della non compromissione forse il destino era segnato, ma talvolta bisogna avere davvero il coraggio di andare contro la corrente quando la corrente è torbida e melmosa.
Ringrazio Giovanna Marano e Claudio Fava per l'impegno e la passione che hanno messo in questa campagna: il loro è stato un gesto d'amore per la Sicilia.
Ai nuovi governanti toccherà ora chiedere spiegazioni ai vecchi governanti (che magari saranno nella stessa maggioranza) sulla voragine economica, finanziaria e morale in cui si è smarrita la Sicilia.
nichi vendola
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